Le competenze digitali compaiono in cima alla lista delle skills più richieste nel mondo del lavoro, non solo per i professionisti del settore informatico, ma anche per coloro che ricoprono ruoli tradizionali. 

Le aziende cercano candidati che sappiano utilizzare strumenti digitali per ottimizzare i processi, migliorare i flussi di comunicazione e risolvere problemi complessi. Dalla gestione di software per l'analisi dei dati alle strategie di marketing digitale, la conoscenza delle tecnologie moderne è diventata essenziale in quasi ogni settore. 

A dirlo è la ricerca 2023 ICT: Talenti Cercasi, condotta nell’ambito del progetto Osservatorio sulle Competenze Digitali dalle principali associazioni ICT italiane, tra cui Assintel, Anitec-Assinform e AICA, allo scopo di monitorare il tema delle competenze digitali e del mercato del lavoro ICT in Italia.

Lo studio fornisce un'analisi aggiornata del mercato delle competenze ICT nel nostro Paese, focalizzandosi sugli annunci di lavoro online per profili ICT, sulla formazione digitale e sul divario tra domanda e offerta ICT nel mondo del lavoro.

Dall’indagine è emerso che la ricerca di professionisti ICT da parte delle aziende tramite annunci online è aumentata notevolmente negli ultimi anni, passando da circa 25.000 nel 2019 a 54.000 nel 2023. A partire dalla primavera 2023, la domanda si è stabilizzata, complici, molto probabilmente, l'assestamento economico post-Covid, le incertezze geopolitiche e l'inflazione.

ragazzo che mette in pratica le sue competenze digitali
ragazzo che mette in pratica le sue competenze digitali

Le organizzazioni alla ricerca di professionisti informatici in Italia sono soprattutto le grandi aziende che operano nel settore Tech. A contendersi i profili ICT presenti sul mercato ci sono anche numerose PMI.

Le figure più ricercate appartengono ai seguenti gruppi professionali:

  • software development (Application Developer, Front-end Developer, Java Developer, Full Stack Developer, Python Developer, Web Developer, Product Owner, …);
  • network and system engineering (Cloud Architect, Technical Consultant, Network Analyst, Cyber Security Manager, IT Project Analyst, …);
  • IT managers (IT Project Manager, IT Manager, IT Operations Manager, Application Manager, IT Director, …);
  • databases specialists (Data Specialist, Data Engineer, Data Manager);
  • data analysis (Data Scientist, Data Analyst, Data Analytics Manager);
  • business intelligence (General ERP Analyst, SAP Analyst, B.I. Analyst);
  • front-end application design (UI/UX Designer, UI/UX Developer, Multi-media Designer).

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Le competenze professionali maggiormente richieste a questi profili sono relative ai linguaggi di programmazione e al Cloud. Dalla ricerca, però, è emerso che l’abilità più ricercata è il Project Management, a conferma del fatto che oggi le aziende sono a caccia di talenti che possiedono non solo competenze tecniche, ma anche capacità manageriali per guidare le diverse fasi di un progetto.

Come era immaginabile, la domanda di competenze in Intelligenza Artificiale Generativa è cresciuta rapidamente, riflettendo il boom di strumenti basati su questa tecnologia che ha interessato dapprima gli USA e, successivamente, l’Europa e l’Italia.

È emerso inoltre che le imprese sono sempre più alla ricerca di candidati che possiedono competenze di base. Non solo skills avanzate, ma anche, per esempio, competenze nell’utilizzo della suite Office, con particolare riferimento ai fogli di calcolo (Excel).

Infine, la ricerca mostra che, di fronte a una domanda di competenze ICT così elevata, l’offerta formativa italiana si rivela inadeguata, soprattutto per quanto riguarda le Università, dove i corsi di laurea ICT, ad oggi appannaggio prevalentemente maschile, costituiscono appena il 7% dell’offerta formativa complessiva, immettendo nel mercato del lavoro circa 9.000 laureati all’anno. Lo stesso discorso vale per le ITS Academy (formazione terziaria) e le scuole superiori.

il futuro delle competenze digitali.

La ricerca 2023 dell’Osservatorio sulle Competenze Digitali evidenzia che l’Italia non riesce a immettere abbastanza lavoratori qualificati nel settore ICT per soddisfare la crescente domanda da parte delle aziende.

La trasformazione digitale e l’evoluzione del mondo del lavoro sono processi rapidi e inarrestabili che ci coinvolgono tutti da vicino. Nei prossimi anni, la domanda di competenze tecnologiche da parte delle imprese aumenterà considerevolmente, rendendo più che mai necessario investire sullo sviluppo delle digital skills.

A tal fine, imprese e istituzioni devono collaborare per favorire l’aumento del numero di professionisti ICT adatti a soddisfare le esigenze delle organizzazione contemporanee e promuovere la trasformazione digitale a livello nazionale. 

Per farlo è necessario agire su tre fronti:

  • formazione;
  • mercato del lavoro;
  • ecosistema digitale.

L’indagine mette in luce l’urgenza di riformare il sistema educativo, con riferimento sia a quello universitario che scolastico, investendo su un’istruzione ICT accessibile e inclusiva, in grado di superare le disparità di genere.

Propone inoltre la digitalizzazione del mercato del lavoro, attraverso l’up-skilling e il re-skilling della forza lavoro, in modo tale che i lavoratori possano migliorare le competenze ICT che già possiedono e acquisirne di nuove, adattandosi a un ambiente in continua evoluzione come quello attuale.

Infine, sottolinea l’importanza di sviluppare un ecosistema digitale, attraverso il sostegno all’imprenditorialità ICT, la creazione di reti collaborative e una rivoluzione culturale che coinvolga l’intero Paese.

competenze digitali nel CV: quali inserire.

Poiché le competenze digitali sono fondamentali per trovare lavoro e saranno sempre più richieste in futuro, è essenziale sapere cosa scrivere nel curriculum per mettere in luce le proprie capacità informatiche e distinguersi dagli altri candidati. 

Dedicare alle competenze digitali un’intera sezione del CV è indispensabile, anche quando la posizione per cui ci si candida non richiede particolari skills tecnologiche. Oggi, infatti, l'utilizzo di strumenti informatici è un requisito in ogni settore. Non inserire un riferimento nel curriculum potrebbe precludere l’accesso a numerose opportunità di carriera.

Oltre alle competenze tecniche specifiche (digital hard skills), è importante includere nel CV anche le digital soft skills.

Alcuni esempi sono l’utilizzo di sistemi operativi come Windows, macOS, Android o Linux, di strumenti per la condivisione di dati e informazioni, sia all’interno che all’esterno delle organizzazioni, di software di scrittura, di editor di testo come WordPress o di fogli di calcolo.

Rientrano tra le digital soft skills anche le competenze in ambito di sicurezza informatica. Mettere in evidenza la conoscenza delle best practice per la protezione di dati sensibili e la consapevolezza dei potenziali pericoli legati all’uso delle tecnologie digitali può essere un valore aggiunto.

La domanda di competenze digitali, ormai indispensabili per qualsiasi professione, è in costante aumento, non solo per i ruoli tecnici ma anche per quelli più tradizionali. Investire nella propria formazione e mettere in risalto queste skills all’interno del curriculum diventa quindi essenziale per distinguersi nel mercato del lavoro.

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